Lettera del Governatore del Distretto 2071 di Aprile 2018

Carissime Amiche ed Amici Rotariani,

come sempre, il Rotary propone temi di grande impatto socio-economico, perché il Rotary si fonda su una visione del mondo, su una prospettiva di azione che si dà carico dei principali problemi delle nostre società. La “salute materna ed infantile” è una delle questioni più delicate, sotto il profilo umano, sociale, economico, politico, che ancora oggi deve trovare una soluzione soddisfacente: ed è al centro del calendario rotariano di Aprile.

E non è da credere che evocare il tema della salute materna ed infantile significhi circoscrivere il problema ad alcune aree solamente, e cioè ai Paesi del Terzo mondo, facendo salvo l’Occidente sviluppato. La crisi economica che da circa un decennio percorre tutto il mondo, infatti, ha riproposto difficoltà e riaperto ferite che si ritenevano superate. È da questa crisi, che lentamente sembra evolvere verso una soluzione, che sono derivati, infatti, profondi cambiamenti negli stili di vita, nelle abitudini e nei comportamenti economici, nelle politiche sociali e familiari. E il tasso di decrescita della natalità -l’Italia ne è un esempio- rappresenta una delle conseguenze di tante situazioni irrisolte, che per certi versi minano lo sviluppo futuro.

Alcuni dati, sul tema specifico, aiutano comprendere meglio il problema. Da un rapporto UNICEF, OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA) e Banca Mondiale, sia pure risalente ad alcuni anni or sono, risulta che la mortalità materna è in calo nel mondo. Se è vero che le donne che muoiono ogni anno per complicanze legate alla gravidanza ed al parto sono sempre meno (risulta un calo percentuale di oltre il 30%), rimane però che sono ancora oltre 350 mila i decessi registrati: un dato ben lontano da quello auspicato dalle citate Istituzioni. E l’Africa resta indietro, se solo si pensa che in certi Paesi il rischio di morire per cause connesse alla gravidanza è circa 36 volte superiore rispetto a quello che corre una donna che vive in un Paese sviluppato. Non solo è possibile: è doveroso intervenire per scongiurare la morte di molte più donne: ciò che richiede che le Istituzioni -e tra queste il nostro Rotary, per quanto di sua competenza- investano nei sistemi sanitari e nella qualità delle cure.

Un altro studio, pubblicato nel 2016 su una delle riviste mediche più prestigiose, The Lancet, calibrato a livello globale e nazionale sulle cause di mortalità tra i minori di 5 anni, definisce un quadro aggiornato sulla mortalità infantile nel mondo. Si tratta, in questo caso, di un’indagine finanziata dall’OMS, dalla Fondazione Bill & Melinda Gates e condotta da ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health, della London School of Hygiene and Tropical Medicine, del China National Office of Maternal and Child Health Surveillance e della Sichuan University, che riporta i dati relativi agli anni 2000-2015 per i 194 Stati membri. Nel 2015, sono morti nel mondo 5,9 milioni di bambini sotto i 5 anni. Di questi, circa la metà (2,7 milioni, pari al 45,1%) neonati, vale a dire nei primi 28 giorni di vita. Non consola molto che rispetto al 2000, nel 2015 si siano registrati oltre 4 milioni di morti in meno, in virtù, soprattutto, alla riduzione di mortalità per polmonite, diarrea, morte durante il parto, malaria e morbillo. Sempre troppe morti, ad evidenza. Ed anche in questo caso, con risultati molto inferiori a quelli considerati ottimali. Tanto più gravi in quanto dagli studi citati emergono chiaramente disuguaglianze di salute, con tassi di mortalità infantile che variano da 1,9 a 155,1 decessi per 1.000 nati vivi e con il 60,4% dei decessi (3,6 milioni) concentrati in 10 soli Paesi, quasi tutti dell’Africa subsahariana. Le cause prevalenti, già ricordate, polmonite, malaria, diarrea: tutte prevenibili con interventi semplici e poco costosi, a partire dalle vaccinazioni specifiche -altro che no-vax-, dalla profilassi antimalarica, dalla potabilizzazione dell’acqua, dalle misure d’igiene. Ancora una volta, settori nei quali il Rotary ha sempre saputo dare un significativo contributo. Solo un mese fa, per il tema rotariano di marzo, veniva fatto di ricordare che mancano le strutture socio-sanitarie, mancano i servizi di base per la cura delle persone, mancano mezzi e risorse per la prevenzione delle malattie.

Tutti temi che rientrano nella visione rotariana, che appartengono alla cultura rotariana e che devono, quindi, essere per tutti noi uno stimolo continuo. Il Rotary, nel campo della “salute materna e infantile”, ha sempre avuto un ruolo guida, anche in collaborazione con altre grandi Istituzioni, pubbliche e private. Il nostro impegno continua.

Vi saluto in amicizia

Giampaolo Ladu
DG 2071