Centotredici anni fa, in questo mese, i quattro soci fondatori del Rotary tennero la prima riunione di club.
Non ne esistono i verbali, ma possiamo essere quasi certi che non si parlò di servizio: fu solo negli anni seguenti che il club cominciò a occuparsi dei bisogni della comunità.
La riunione si svolse non in un albergo o in un ristorante, ma nell’ufficio di uno dei soci e, per quanto ci risulta, senza programmi e annunci, rapporti sulle commissioni, relatori e tessere. Lontana dai criteri con cui oggi definiamo le nostre riunioni, si rivelò invece, come ben sappiamo, la riunione più produttiva nella storia del Rotary.
Oggi come nel 1905 molti di noi cercano nel Rotary le stesse qualità che cercava Paul Harris: amicizia, connessioni e un senso di appartenenza. Ma il Rotary offre molto di più oggi che non nei primi tempi. Con 1,2 milioni di Rotariani possiamo sentirci a nostro agio non solo in un gruppo limitato di persone simili a noi, ma anche nella diversità demografica dei nostri club, oltre i confini delle nostre comunità, nel mondo intero. Oggi grazie al Rotary possiamo connetterci in modi che Paul Harris non si sarebbe mai immaginato quella lontana sera di febbraio. Non solo possiamo visitare qualsiasi Paese in cui vi sia un Rotary club e sentirci a casa, ma possiamo fare la differenza in tutti i luoghi in cui il Rotary è presente.
Nei 113 anni trascorsi da quella prima riunione il Rotary è diventato ben più grande e demograficamente diverso dal concetto iniziale dei suoi fondatori. Ci siamo trasformati da un’organizzazione omogenea di soli uomini in un’organizzazione che accoglie uomini e donne di tutte le culture. Siamo diventati un’organizzazione che privilegia il servizio, come indica il nostro motto del “servire al di sopra di ogni interesse personale”. E siamo un’organizzazione che non solo è in grado di cambiare il mondo ma che ha già dimostrato di saperlo fare, come prova il nostro impegno nell’eradicazione della polio.
Nessuno di noi sa che cosa riserverà il futuro al Rotary. Spetta a tutti noi continuare a consolidare le fondamenta costruite per noi da Paul Harris e dai suoi amici, rafforzando il legame di servizio e amicizia attraverso la consapevolezza che Il Rotary fa la differenza.
Ian H.S. Riseley
Presidente Rotary International 2017/2018