Carissime Amiche ed Amici Rotariani,
essere rotariani, in chiave operativa e non solo formale, significa affrontare sempre nuove sfide, sempre in modo propositivo, sempre in modo innovativo, ad evitare una routine che esprime ed implica stanchezza e ripetitività ed ingenera, quindi, soluzioni di scarso contenuto. È vero che il nostro calendario rotariano ci ricorda che marzo è il mese dedicato all’acqua ed alle strutture igienico-sanitarie e ci ripropone un tema che ritorna ogni anno. Riproporre un tema non significa però invogliare a rifugiarsi in schemi abusati. Anzi: deve indurci ad immaginare nuove soluzioni, nuovi strumenti operativi. In una parola, a fare davvero Rotary, con impegno ed entusiasmo sempre rinnovati.
Tanto implica, in chiave rotariana, che marzo ci chiama a riflettere su due temi vitali per tutto il mondo e, non di rado, cruciali in maniera drammatica, per tanti Paesi e tante popolazioni privi di beni e servizi essenziali. Ma essere rotariani significa riflettere e capire, per poi operare, nel nome del Rotary. Ricordare che l’acqua è un elemento essenziale, strategico della vita, un bene primario, che troppo spesso non risulta disponibile, almeno non abbastanza, in troppe aree del mondo e che, purtroppo, anche quando vi è non sempre risponde a criteri igienici minimi porta a considerare il secondo tema del mese: la salute. Disponibilità di acqua, e di buona qualità, implica, in un legame strettissimo, il dovere, che è una imprescindibile necessità, di porre attenzione alla sanità, che non può essere garantita in assenza di adeguate strutture igieniche e sanitarie. Ecco che il tema diventa, così, quello della salute.
Da sempre questi sono temi all’attenzione di ogni Paese e, naturalmente, del Rotary. E tuttavia dispiace, ogni volta, dover ricordare che in molte zone del mondo, si registra ancora una carenza non solo di acqua potabile, ma più semplicemente di acqua. E, di conseguenza, che emerge una connessa carenza, spesso assenza, di adeguati presidi sanitari, fonte di sofferenza e di condizioni umane inaccettabili. Dispiace dovere, ancora una volta, ricordare che 2,5 miliardi di persone non hanno accesso a strutture igienico-sanitarie adeguate; che 1.400 bambini muoiono ogni giorno a causa di malattie dovute alla mancanza di servizi igienici ed acqua pulita. Problemi e questioni che richiedono sempre soluzioni adatte alle diverse situazioni, flessibili a garantire continuità nel tempo e sul territorio e ad innescare processi virtuosi ed autonomi, radicati sul territorio, compresi e condivisi dalle popolazioni locali. Non è fuor di luogo ricordare che laddove pochissime persone muoiono di sete, milioni di esseri umani muoiono a causa di malattie prevenibili, che derivano dall’acqua. Il solo corretto lavaggio delle mani con acqua e sapone può ridurre i casi di diarrea fino al 35 per cento.
Può sembrare banale, ma è la sfida ancora aperta: e le soluzioni possono essere le più diverse, per rispondere alle esigenze locali. Migliorare l’accesso all’acqua pulita; costruire pozzi che attingano l’acqua da falde sotterranee; realizzare sistemi di raccolta dell’acqua piovana; predisporre sistemi di depurazione dell’acqua per uso domestico; promuovere soluzioni a basso costo. Sarà banale, ma merita ricordare che queste sono le linee guida che il Rotary da tempo adotta in tante zone del mondo.
Acqua e strutture sanitarie moderne ed adeguate rappresentano, ed è da temere che rappresenteranno ancora a lungo, un problema mondiale, se l’obiettivo è di garantire a tutti migliori condizioni di vita. Mancano, insomma, almeno due requisiti -meglio: due condizioni di base- per la cura delle persone e la prevenzione delle malattie.
Sono, questi, settori, nei quali il Rotary può svolgere, e svolge, un ruolo centrale. Molto è stato fatto. Molto, forse di più e meglio, resta da fare. Anche questa è una sfida che il Rotary ha accolto da tempo.
Vi saluto in amicizia.
Giampaolo Ladu
DG 2071