Carissime Amiche ed Amici Rotariani,
mi trovo a vedere la conclusione di un (altro) anno rotariano: è la seconda volta. Lo scrivo con disagio, con una punta di amaro, per il vuoto che si è aperto con la scomparsa di Massimiliano, al quale questo anno è intitolato. Un anno vissuto nel ricordo di un amico vero, un anno speso per onorarne la memoria. Ma il Mese di Maggio, nel calendario rotariano, è dedicato “all’Azione giovanile”: a quei giovani ai quali Max teneva tanto -ecco un altro valore che ci univa- e che ci proietta verso il futuro: un modo di “voltarci indietro per guardare avanti”.
Il Rotary confida nei giovani e lascia loro spazio. Rotaract ed Interact, sono gli “strumenti” più alti e significativi, di massima risonanza, di più alto impatto proprio perché tesi a valorizzare le capacità organizzative dei ragazzi, a stimolarne la fantasia, a promuoverne la capacità realizzativa. Resta, comunque, che le iniziative rotariane a favore dei giovani, davvero innumerevoli, sono tutte orientate e pensate in ragione della loro crescita umana e professionale. Con un ulteriore obiettivo: quello di indicargli, con l’esempio non con le sole parole, il percorso rotariano, in chiave di valori, cultura e leadership. Basterebbe il RYLA, anche a non citare lo Scambio Giovani, le Borse di Studio, il RYPEN. E lo straordinario RYLA che si è tenuto a Riolo poche settimane or sono, come sempre in piena condivisione con il Distretto 2072 -il nostro grande 2070!- ha raggiunto risultati di altissimo livello e di immensa soddisfazione, per tutti i partecipanti.
Vivo questo problema nelle aule universitarie. Riuscire a creare un vero rapporto con i giovani, implica saper aprire canali non formali di confronto, con una “lingua” che loro non sentano estranea e che, anzi, consenta di mantenere vivo un dialogo, di offrire un esempio, proporre obiettivi.
Sta, qui, uno dei limiti del nostro Paese, che non sa più dare valore e risalto a due momenti chiave di ogni società evoluta. Da sempre, Cultura e Formazione sono le due chiavi fondamentali di ogni processo di crescita. Non a caso, tutti i Paesi più dinamici, a livello mondiale, investono su Cultura e Formazione, sui nuovi saperi. Qualunque raffronto internazionale conferma che non è dato radicare un rapporto costruttivo con i giovani se non attraverso canali di comunicazione che si trasformino in modelli di crescita, di sviluppo individuale e, quindi, in ricchezza collettiva. Riconoscimento, prima, e condivisione, poi, di alcuni valori definiscono il sentiero: ed è proprio qui che emergono e si sviluppano i valori che caratterizzano il Rotary.
Non esiste alternativa a valorizzare i giovani: è un dovere che esprime un percorso ineludibile. Senza alcuna forma di paternalismo. Con l’umiltà, la fatica di capire i giovani, le loro esigenze, le loro abitudini, il loro linguaggio. Per coinvolgerli, creando interessi e passioni. Per questa via si apre la possibilità di un dialogo non formale: un modo, forse il modo, di mettersi a disposizione per aprire loro il mondo del Rotary. Un Rotary che devono però conquistare solo attraverso la loro maturazione ed i loro meriti.
E voglio tornare sul RYLA, che questo anno ha espresso incontri, dialoghi, proposte, risultati davvero fuori dal comune. Una edizione caratterizzata da una presenza giovanile altissima e di altissima qualità, come di altissima qualità sono stati lavori presentati dai ragazzi. Il RYLA, giunto alla sua 37° edizione, segnato da relatori di non comune livello, ha trovato nei giovani una risposta assolutamente all’altezza, fino a proporre riflessioni ed elaborati profondi. Esistono, insomma, solide basi per guardare avanti con ottimismo, dopo esserci voltati a guardare indietro.
E per guardare avanti, voglio sin da ora ricordare che il 29 giugno, a Lucca, come voleva il nostro Massimiliano, si terrà il VI Congresso Distrettuale: in ricordo di Massimiliano, su temi a lui cari. Credo sarà l’occasione per riflettere su quanto, insieme, abbiamo saputo fare. Insieme vi chiedo di guardare al futuro.
Vi saluto in amicizia
Giampaolo Ladu
DG 2071