Carissime Amiche e Amici Rotariani,
si è appena chiuso l’anno 2016 che credo per quasi tutti noi abbia rappresentato un anno non facile, caratterizzato da varie tipologie di difficoltà sia internazionali che interne legate non solo alle questioni terrorismo, guerre e immigrati ma anche alla stagnante economia del nostro Paese e da molti fattori che rendono sempre più complicata e incerta la nostra società ed il futuro soprattutto dei nostri giovani. In questo contesto si apre il 2017 che come sempre ci auguriamo possa essere migliore e portatore di nuove speranze e di condizioni di vita migliori per tutti ma che, come tutti gli auspici, per potersi realizzare ritengo debbano essere tradotti in azioni e comportamenti concreti e coerenti.
Per questo penso e ritengo che la nostra appartenenza al Rotary, proprio per le sue caratteristiche, per i suoi valori e per le sue finalità, non possa non stimolarci a dare un contributo importante e qualificato e quindi un esempio etico e costruttivo per contribuire a migliorare le generali condizioni di vita dell’Umanità. Il servizio rotariano, cui noi tutti siamo chiamati, rappresenta quindi l’essenza del Rotary che va attuato con convinzione e con slancio ma anche con grande professionalità. Ed è proprio la qualità del nostro servire che ci porta inevitabilmente al tema del mese di Gennaio che il Rotary lo dedica appunto all’Azione Professionale.
Come ho detto fin dall’inizio dell’anno, ciò che più conta per un rotariano è possedere e manifestare quotidianamente le “qualità” che il Rotary ci chiede e per le quali ciascuno di noi è stato ammesso a questo sodalizio.
Il concetto di qualità rotariana è, a mio giudizio, molto ampio tanto che lo definirei “a tutto tondo” nel senso che dovremo essere non solo persone di buon carattere, eticamente e moralmente improntate all’agire al di sopra dell’interesse personale, ma anche caratterizzate dalle migliori qualità professionali, ognuno nel proprio ruolo e diversità lavorativa. Per questo l’Azione Professionale, che il Rotary ci ricorda essere la seconda via d’azione, è sicuramente importante e adeguata alla funzione sociale che comporta e all’immagine che questa può dare del Rotary all’esterno e nelle attività quotidiane.
Fin dal nostro ingresso nel Rotary abbiamo condiviso ed accettato il valore del servire quale motore e propulsore ideale di ogni nostra operosità. L’Azione Professionale fornisce, pertanto, il quadro di riferimento che ci orienta e ci guida, ispirando e valorizzando ogni nostra attività personale professionale e imprenditoriale con i fondamenti e i principi della più elevata rettitudine, riconoscendo il valore intrinseco di utilità e dignità di ogni occupazione. Solo così riusciremo a promuovere lo svolgimento dell’attività professionale nel modo più nobile e qualificato, quale unico mezzo idoneo a “servire l’umanità” a livello locale e globale. In sintesi dobbiamo dare concretezza ed efficacia con la massima coerenza all’Azione Professionale alla quale noi tutti siamo chiamati. Ogni tipo di relazione e interazione collegata al lavoro, nel quale ciascuno di noi è per definizione un leader, offre ai rotariani un’opportunità e un’occasione per essere fautori e promotori di elevati standard etici ed essere di esempio e testimonianza per gli altri. A tale proposito il Rotary ha messo a nostra disposizione due strumenti fondamentali: la prova delle quattro domande ed il Codice deontologico che ritengo dovremo tutti rileggere e riconsiderare periodicamente.
Inoltre la nostra attività finalizzata alla valorizzazione dell’Azione Professionale non può trascurare il ruolo fondamentale, e la responsabilità che per noi ne consegue, verso i giovani con particolare riferimento ai nostri interactiani e rotaractiani che si attendono da noi non solo aiuti ma anche esempio di vita a cui tendere e fare riferimento. Pertanto dobbiamo adoperarci investendo anche qualche ora del nostro tempo verso i giovani ai quali dobbiamo guardare con fiducia e considerazione consapevoli che non solo la società ma anche il Rotary non possono sopravvivere e svilupparsi senza di loro.
A conclusione di queste mie osservazioni vi ricordo che il mese di Gennaio sarà caratterizzato da un ulteriore seminario di formazione dedicato principalmente agli Istruttori di Club (14/01 a Firenze) e che il 4 Febbraio invece vi sarà un importante seminario sulla Cultura a Pistoia che appunto in questo anno rappresenta la Città Italiana della Cultura.
Come sempre un caro e affettuoso saluto a tutti e di nuovo l’augurio di un proficuo e sereno 2017.
Con amicizia,
Alessandro VIGNANI
DG D.2071