Carissime Amiche ed Amici Rotariani,
siamo a metà percorso di un anno difficile e triste. La prematura scomparsa di Massimiliano ha, inevitabilmente, creato un vuoto che molti di noi hanno avvertito sul piano organizzativo e, più ancora, sul piano umano. Tutte le nostre riflessioni sono condizionate dal ricordo di un Amico scomparso. Diviene così difficile ripensare criticamente le iniziative, i Seminari, le visite ai Club organizzati in questa prima metà del nostro anno rotariano. Un anno che, merita ripeterlo ancora una volta, è dedicato a Massimiliano e vissuto in suo nome e memoria. Un anno che, proprio perché dedicato, vive sul programma che Max aveva pensato e che intendeva realizzare e che con il vostro aiuto stiamo tentando di concretizzare.
L’attenzione che Massimiliano aveva verso il Rotary e verso lo spirito di adesione al Rotary induce a ricordare come il processo formativo sia l’aspetto forse più qualificante in ambito distrettuale, specie in riferimento ai giovani. E’ da una corretta formazione, infatti, che nasce un vero senso di appartenenza al Rotary. La significativa partecipazione a tutte le iniziative, la condivisione dei valori e dei temi dei vari eventi ha testimoniato la voglia di vivere attivamente ogni incontro. L’obiettivo – meglio: l’impegno- è di proseguire per questa strada.
Le visite ai Club hanno confermato questo senso di coesione. Ovvie le differenze tra i vari Club, in termini di risorse, consapevolezza, potenzialità operative. Ovunque, nei Club e da parte dei rotariani, è emersa una costante, legata al messaggio che Massimiliano aveva cominciato a trasmettere, con il suo entusiasmo contagioso. Per un verso, la esigenza di avviare un certo rinnovamento, tenendo ben fermi i nostri valori, a contrastare e superare la percezione diffusa di una crisi generale dei fenomeni associativi. Per un altro verso, l’invito a fare Rotary in semplicità, per il piacere di “essere” Rotary, di condividere valori, di realizzare progetti a favore di “altri”.
Dicembre, nel calendario rotariano, è il mese della prevenzione e della cura delle malattie. Ed il pensiero va al nostro impegno storico e centrale: la lotta alla Polio. Era il 1978, sono oramai 40 anni, quando il Board del R.I. approvò il progetto di una massiccia campagna di vaccinazione, estesa alla polio, su suggerimento e per merito di Sabin. Nel 1979, a Roma, il disegno prese forme più precise, nell’ambito dei programmi 3H (Hunger, Humanity, Health). Ma fu un italiano, Sergio Mulitsch di Palmenberg a studiare la fattibilità di una vera campagna di vaccinazione di massa, grazie anche alla disponibilità dell’Istituto Sieroterapico Sclavo di Siena, consentendo l’invio di 500.000 dosi di vaccino nelle Filippine. È stato, questo, il tema dell’ultimo Seminario, tenutosi recentemente a Siena, non solo a ricordare la nostra storia, ma anche contro le troppe fake news che infestano i nostri tempi in tema di vaccinazioni.
Dicembre è però anche, se non soprattutto, un mese di feste, di una grande Festa. Voglio, allora, rivolgere a tutti Voi ed ai vostri cari, insieme a Silvia, gli auguri più affettuosi di Buon Natale e di un sereno Anno Nuovo.
Vi saluto con amicizia
Giampaolo Ladu
DG 2071