La grande battaglia del Rotary per liberare il mondo dalla Polio

Anche in Toscana sono state numerose le iniziative dei 66 Club presenti per raccogliere fondi.

Tutto cominciò quarant’anni fa quando un certo dottor Sabin arrivò a Siena e, nei laborat ri dell’allora ditta Sclavo, perfezionò il suo vaccino per combattere la poliomielite, malattia terribile che – nel mondo – distruggeva i corpi di milioni di persone, trasformando in disperazione e smorfie il sorriso di tantissimi bambini.

Una piaga umana che da allora il Rotary decise di combattere ed è riuscito a farlo grazie all’impegno dei rotariani che negli ultimi decenni non solo hanno donato miliardi di dollari per le vaccinazioni di bambini in tutto il mondo, ma si sono anche impegnati con grande sacrificio personale personale, recandosi ad effettuare direttamente le vaccinazioni in ogni angolo della terra.

I risultati raggiunti grazie a questo gran lavoro del Rotary sono decisamente notevoli.

Dieci milioni di casi evitati, 1.5 milioni di vite salvate, 2.5 miliardi di bambini immunizzati, quasi due terzi di sierotipi eliminati e la mobilizzazione di 20 milioni di volontari. Sono i numeri della grande sfida lanciata dal Rotary International, attraverso la propria Fondazione, per eradicare la Polio dal mondo. Una sfida lanciata trent’anni fa e che ha coinvolto in questa battaglia la Fondazione di Bill e Melinda Gates che anche nel prossimo triennio è pronta a triplicare i 50 milioni di dollari che il Rotary ha deciso di investire nella causa. Oggi, siamo sempre più vicini ad eradicare la polio. Ha detto Bill Gates: “Senza il Rotary questa campagna non sarebbe arrivata da nessuna parte”. Ancora una volta il Rotary è stato sfidato da Bill Gates: se raccoglieremo 50 milioni di dollari all’anno per tre anni la Fondazione Bill e Melinda Gates triplicherà la somma fino alla cifra complessiva di 450 milioni. E’ molto, ma non basta; la cifra stimata per raggiungere, nel triennio, l’obiettivo di eradicazione della Polio dice di un fabbisogno di 1,2 miliardi di dollari!

Del resto però i risultati, a partire dal 1988, non sono mancati. Anzi. Trent’anni fa, infatti, si registrarono nel mondo 350 mila casi di polio in 125 Paesi, lo scorso anno sono stati 37, presenti in solo tre Paesi (20 in Pakistan, 13 in Afghanistan e 4 in Nigeria) e, nei primi sei mesi del 2017, solo 11 in Pakistan e Afghanistan.

Questo fatto ci può riguardare direttamente perché “tra Nigeria e Italia si sono spostate 25.000 persone” nel solo 2015 e “se il virus della polio dovesse arrivare in zone del nostro Paese con copertura vaccinale inferiore a quella necessaria a garantire l’immunità per tutti (immunità di gregge) “potrebbe scoppiare una epidemia, come accadde nel 1992 in una comunità olandese contraria alle vaccinazioni”.

Si può dunque dire che la battaglia per eradicare la polio sta dando i suoi frutti, ma si deve continuare e basta ancora poco per raggiungere l’obiettivo.

I Rotary Club della Toscana nei giorni scorsi hanno promosso proprio a Siena – e non a caso, evidentemente un Seminario dedicato alla Fondazione Rotary che è delegata a condurre questa grande sfida. Una scelta non casuale quella voluta dal Governatore del Distretto 2071, Giampaolo Ladu e sostenuta con entusiasmo dal Presidente della Commissione Fondazione Rotary del Distretto Toscano, professor Roberto Giorgetti. Naque a Siena, infatti, nel 1904 l’Istituto Sieroterapico e Vaccinogeno Toscano, fondato da Achille Sclavo. Laureato in Medicina a Torino, il professor Sclavo lavorò presso la Direzione Generale di Sanità e, nel 1898, si trasferì all’Università di Siena come professore della cattedra di Igiene. La sua assoluta dedizione verso la promozione, più ampia possibile, dei principi di base dell’igiene, comprendeva lo studio di sieri e preparati che potessero difendere la popolazione dalle principali malattie infettive. Uno dei suoi primi grandi traguardi fu la scoperta del siero contro il carbonchio, per la cui produzione decise di costituire un laboratorio in una villetta alle porte di Siena. Una lunga storia che continua tutt’oggi con lo stabilimento di produzione di vaccini della Gsk, dopo essere passato negli anni dalla Sclavo alla Novartis, e che ha come filo conduttore il nipote del professor Sclavo, il professor Paolo Neri e il professor Rino Rappuoli. E proprio a loro il Distretto 2071 ha voluto rendere omaggio con l’intervento della professoressa Donata Medaglini dell’Università di Siena, e con una targa che il governatore Ladu ha consegnato a Paolo Neri e Rino Rappuoli. “Il vostro lavoro – ha sottolineato il professor Ladu – è fondamentale per la nostra società, così come è stato quello di Achille Sclavo e di Albert Bruce Sabin”. Mentre da parte sua il professor Giuseppe Saggese, già presidente della Società Italiana di Pediatria, e presidente del Rotary Club Galilei di Pisa, si è soffermato sugli aspetti medici del progetto End Polio fornendo i dati aggiornati sui casi ancora presenti nel Mondo e soprattutto sulla necessità di assicurare, anche nel nostro territorio ancorché indenne da polio, un’adeguata copertura vaccinale.

Un seminario quello senese preceduto, lo scorso 24 ottobre, da una serie di iniziative svoltesi in tutta la Toscana (da Firenze a Pisa, da Siena a Grosseto, da Pistoia a Lucca, da Livorno a Massa-Carrara) promosse dai 66 Rotary Club della nostra Regione per sensibilizzare la popolazione nel progetto ‘End Polio’ ricordando che la Rotary Foundation in un secolo ha investito oltre tre miliardi di dollari in aiuti umanitari.