Lettera del Governatore del Distretto 2071 di Luglio 2017

Cari Amici Rotariani,
il mio esordio non può che cominciare con un caloroso saluto, che è anche un augurio a tutti per un sereno anno rotariano.
Abbiamo avviato un percorso comune, che proseguirà nei prossimi mesi, con la vostra paziente e preziosa collaborazione. Ho già avuto modo di ricordare che a San Diego campeggiava, tra gli altri, il motto di Giampaolo Lang: “Keep Rotary Simple”. E che Ian Riseley, Presidente Internazionale, ha posto l’accento sulla necessità di garantire semplicità al Rotary, al suo modo di operare, ai rapporti interpersonali. E’ solo banale riconoscere che il Rotary è un’organizzazione complessa, ma sta proprio qui la ragione di fondo per cercare di rendere semplice, e gradevole, vivere il Rotary. Nessuno, spero, vorrà equivocare su questo punto. Il Rotary è fondamentalmente un fatto di cultura ed è un impegno. Ma non deve essere vissuto come un fardello: semmai come un piacere, il piacere di condividere valori e di lavorare per il bene della collettività. Qui sta, anche, il motto presidenziale: “Rotary: Making A Difference”. Il Rotary è, deve essere, una differente maniera di fare service. Ed ogni rotariano deve sentire il piacere di fare una differenza.
Salvaguardare le nostre tradizioni è importante quanto tenere saldi i nostri valori fondanti.
Ma “La tradizione è la salvaguardia del fuoco, non l’adorazione della cenere”. O, se si preferisce, si può anche dire che “La tradizione è un’innovazione ben riuscita”.
In un mondo che cambia, e quanto cambia!, il Rotary deve cambiare insieme al mondo, ammoniva Paul Harris, fino ad essere “evoluzionario in tutti i tempi e occasionalmente rivoluzionario”, puntando “all’attività futura e non su quanto si è ottenuto in passato”. Il Rotary deve trovare la capacità di ringiovanire e diversificare la propria compagine sociale. E per farlo, per suscitare nuovo interesse verso la sua organizzazione, deve capire le esigenze dei giovani e delle persone portatrici di culture “altre”, facendo proprio il motto di Einaudi “Conoscere per deliberare”.
In sintesi, bisogna studiare e conoscere gli standard di vita, oggi, di queste categorie di persone, per capire a quale tipo di Rotary possono essere interessati. E, converrà ripeterlo, a scanso di equivoci: in queste considerazioni nessuno veda un superamento dei valori rotariani, che restano intangibili. Si tratta solo di aprire il Rotary alle richieste che il mondo di oggi propone. Il modo per farlo, alternativo e propositivo, è quello di capire quale sia la soluzione migliore per servire i bisogni crescenti della comunità.
Capire, dunque, la nuova realtà: il che implica conoscerla e capirla nella sua complessità, proprio per non farsene travolgere. E conoscere per deliberare: cioè a dire, per assumere decisioni coerenti ed aperte. Nel Rotary, dunque, non solo persone identiche a noi, ma maggior valore alla diversità, nella salvaguardia dei nostri valori; per essere proattivi e non solo reattivi.
È, questa, la prospettiva che propongo alla vostra attenzione. I prossimi mesi, i prossimi impegni ci vedranno uniti, spero e credo, per continuare insieme a tenere alto il nome del Rotary “al servizio dell’Umanità”.
Un augurio affettuoso ed in amicizia

 

Giampaolo Ladu
DG 2071