Lettera del Governatore del Distretto 2071 di Febbraio 2019

Carissime Amiche ed Amici Rotariani,

il secondo semestre ha ormai scontato un mese. Questo significa che abbiamo già avviato la fase conclusiva dei nostri impegni: ma solo nel senso che sono di fronte a noi molti appuntamenti importanti che meritano attenzione e impegno, perché siamo chiamati, tutti insieme, a completare il nostro percorso rotariano ed a realizzare quanto avevamo programmato. È solo ovvio ricordare che molta strada abbiamo ancora da percorrere. E che siamo dunque impegnati a dare al Rotary dedizione, passione, adesione ai valori fondanti, capacità e voglia di servire, contro ogni difficoltà, in ogni momento.
Febbraio è il mese che, nel calendario rotariano, ci richiama al nostro essere rotariani, sotto un duplice profilo. In primo luogo, perché il 23 febbraio si celebra il compleanno del Rotary, che da 114 anni ripropone e conferma il suo messaggio, da sempre orientato a “servire”. In secondo luogo, perché questo è, ancora nel calendario rotariano, il mese della pace e della prevenzione dei conflitti. E il mondo continua a proporre conflitti, tensioni, drammi umani.
Fare Rotary, essere Rotary, allora, significa servire e lavorare per i valori del Rotary, sempre. Il 23 febbraio, dunque, dovrà essere celebrato da tutti i Club non in maniera formale, ma con un preciso senso di appartenenza. È, questo, il modo migliore per valorizzare la storia del Rotary che deve essere proiettata nel futuro. Di un Rotary che deve essere di ispirazione, “Be the Inspiration”, per la sua capacità di comprendere i problemi, proporre soluzioni, perseguire obiettivi.
Un’occasione di grande impatto si presenta a breve, tale da consentire al Rotary di essere protagonista nella vita del nostro Paese e dell’Europa. E se è vero che l’Europa attraversa un momento difficile e che, per certi versi, sono a rischio le stesse fondamenta dell’UE, significativa è la scelta di una sorta di “azione comune”, intesa a ridare smalto agli ideali che hanno segnato sessanta anni di storia comune dei popoli europei, sulla base di una visione condivisa che si impronta ai valori rotariani: etica, professionalità, cultura.
Il 23 febbraio, non a caso a Roma, la città dove sono stati firmati, il 25 marzo 1957, in Campidoglio, i Trattati per la fondazione dell’Europa, si terrà un Forum, sponsorizzato dai Distretti italiani, con il contributo dei più antichi Club europei, con l’intento di far valere l’esperienza rotariana e di parlare con una voce comune all’Europa ed ai leaders delle Istituzioni europee. Con la volontà, inoltre, di approvare un “Manifesto” che dia nuovo impulso alla costruzione della nostra Casa comune.
La pace è, come accennato, il tema del mese. Pace come prevenzione e risoluzione dei conflitti, superamento o almeno mediazione delle tensioni che avvelenano i rapporti tra Stati. Ma credo non valga la pena di rischiare una deriva retorica che non è in linea con la visione rotariana: quella del fare. Mi affido, allora, ad uno straordinario proverbio cinese: “Se c’è luce nell’anima, ci sarà bellezza nella persona. Se c’è bellezza nella persona, ci sarà armonia nella casa. Se c’è armonia nella casa, ci sarà ordine nella nazione. Se c’è ordine nella nazione, ci sarà pace nel mondo”. Parole nelle quali ogni rotariano, credo, possa riconoscersi e riconoscere l’essenza del Rotary.

Ma il Rotary, ripeterlo non guasta, è cultura, in un binomio inscindibile. Gli eventi distrettuali finora realizzati si sono ispirati ed hanno cercato di rispondere a questa chiave di lettura. L’impegno è di proseguire su questa impostazione, a valorizzare l’endiadi Rotary e Cultura, giusto l’insegnamento dei grandi rotariani che hanno segnato la nostra storia.
Con l’auspicio di un proficuo percorso comune, vi saluto in amicizia.

 

Giampaolo Ladu
DG 2071