Lettera del Governatore del Distretto 2071 di Agosto 2017

Cari Amici Rotariani,
mi rivolgo a voi per la seconda volta e cerco di non derogare al mio impegno di mantenere il Rotary “semplice”. Semplice e sintetica, pertanto, anche la lettera che vi indirizzo. Il mese di agosto è dedicato all’Effettivo ed ai nuovi Club, ma è anche un mese di vacanza. Può, però, essere un mese per riflettere sul modo di essere rotariani e sul Rotary che vogliamo, insieme, costruire. Ne abbiamo discusso nei mesi trascorsi e riprenderemo il nostro percorso a settembre. Il mondo cambia, ha scritto Paul Harris, ed il Rotary deve cambiare con il mondo. Lo stesso principio di flessibilità, che è stato di recente introdotto, può e deve essere uno stimolo a modificare, fermi i nostri valori, la nostra visione, le nostre abitudini, la concezione statica e, non di rado, ripetitiva che abbiamo di fare Rotary. In un mondo in crisi, sotto molteplici aspetti, anche il fenomeno associazionistico paga diverse difficoltà. Da qui lo stimolo a comprendere meglio i punti di debolezza del Rotary come lo viviamo oggi per aprirci ai nuovi stimoli e rendere il Rotary un punto di approdo sempre più appetibile. Ringiovanire e diversificare sono due linee guida da considerare attentamente. Difendere l’effettivo -meglio: rilanciare l’effettivo- implica la capacità di mettersi in discussione, di superare abitudini consolidate, una certa tendenza a ripetere schemi ormai obsoleti, per accogliere un modo nuovo, dinamico, evolutivo di fare Rotary, di fare “una” differenza. Ed allora è solo banale ripetere che occorre coniugare qualità e quantità: il problema è avvicinare al Rotary, e coinvolgere nel Rotary, esponenti ad oggi marginali, e non solo donne e giovani, ma persone portatrici di culture diverse, capaci di favorire uno scambio culturale più ampio e flessibile, di arricchire il Rotary. Ma flessibilità significa anche, per tutti noi, comprendere le diverse “forme” nelle quali il Rotary va organizzandosi: dai Club satellite agli e-Club. E, per questa via, flessibilità significa anche tolleranza. Tolleranza come condivisione di approcci e apporti diversi; come capacità di dialogo all’interno dei Club e tra i Club; come disponibilità a superare la possibilità, sempre incombente, di incomprensioni o divergenze di valutazione. Tolleranza come valore di civiltà, cioè a dire di serena discussione, di comprensione delle ragioni altrui, senza la presunzione di possedere la verità, di imporre la propria verità. Sapendo che il Distretto è a disposizione per agevolare il dialogo e la risoluzione dei problemi. Aprirsi al mondo che cambia ed aprire il Rotary, come è nella sua natura profonda e nella sua vocazione, ai nuovi temi, alle nuove esigenze; capire in chiave evolutiva, giuste le profetiche valutazioni di Paul Harris, come rimodellare l’organizzazione del Rotary: perché attrarre nuovi soci, coinvolgerli ed appassionarli ai valori rotariani è forse il sistema migliore e più efficace per salvaguardare l’Effettivo – nel senso di garantirne, più che la conservazione, la crescitae per poter ancora ripetere che noi serviamo al di sopra di ogni interesse personale. Ciò che significa richiedere senso di appartenenza, da stimolare nei nuovi soci e da consolidare e diffondere nei soci.

 

Giampaolo Ladu
DG 2071